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Gruppo Futuro 2000

 

Manca un piano di Protezione Civile

Spesso sentiamo parlare di disastri come alluvioni, scosse sismiche, trombe d'aria, ma poco della Protezione Civile che in questi casi, viene impiegata per portare i primi soccorsi alle popolazioni che hanno bisogno di aiuti di prima necessità, quali l'evaquazione di zone ad alto rischio, la sistemazione delle persone nelle tende, nonchè l'assistenza medica, alimentare e vestiario.  Il cittadino, di solito, crede che gli unici addetti a prestare soccorso sono solo le ambulanze della Croce Rossa Italiana, ma non è così, infatti, esistono, e spesso intervengono ancce i volontari della Misericordia, della Croce Gialla ed altre associazioni di volontariato.

Ma, parliamo di una delle più importanti: il gruppo volontario "Intervento Immediato" che tutti i comuni dovrebbero attivare ma che, in alcuni paesi come Collecorvino non è ancora operativo; bisogna perciò sottolineare che i cittadini in caso di vero bisogno rimarrebbero per molte ore ad aspettare gli aiuti, provenienti dalle Province vicine; inoltre, chi di competenza non è riuscito ancora a trovare una zona per far atterrare un elicottero.  Ipotizziamo che una diga della nostra zona stia per cedere, cosa si potrebbe fare in questi casi?  Visto che nella zona non esistono adeguati sistemi di evaquazione, cosa fare per poter mettere in salvo quanto più persone possibili che vivono nelle immediate vicinanze del fiume?

Nonostante molti cittadini si siano offerti come volontari per il servizio antincendio e protezione civile, non esiste ancora una sede ed un coordinamento operativo, nonchè le opportune attrezzature per creare un campo di accoglienza con relativa mensa; come tutti ricordiamo nel 1991 ci fu il crollo del ponte sul fiume Tavo, dove persero la vita quattro persone, mentre altre restarono bloccate con le loro auto in mezzo al fiume.  Le unità di soccorso, in quel tragico momento, erano sprovviste di funi e di mezzi per il salvataggio, e se in quel caso i Comuni avessero avuto a disposizione una squadra operativa?

Perlomeno si poteva provare ad evitare il disastro; non è forse verso che la prevenzione è la cura migliore?  Magari facendo, di tanto in tanto, un sopralluogo per controllare le strutture costruite da tempo, segnalando, con largo anticipo, gli eventuali problemi.  Oggi ci auguriamo che quei giorni non siano ricordati solo per la bella ricostruzione ma ci faccia riflettere sui controlli che dovrebbero essere effettuati più spesso, inoltre, ci auguriamo che il Comune si adoperi per predisporre un piano di pronto intervento.

A. P.

 

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